La Ferretti diventa cinese !

Alla fine se la sono comprata i cinesi !

Dopo anni e anni di voci in banchina indicanti come la Ferretti fosse in cattive acque, mentre veniva rivenduta tra fondi di investimento, sempre con a fianco Norberto Ferretti, ecco alla fine il risultato, a dir poco deludente.

Il prezzo, ovviamente, pompato dalle banche d’affari e dall’espansione del gruppo a suon di acquisizioni è sempre salito. Così operazioni finanziarie dopo operazioni finanziarie la piccola casa degli yatch Ferretti che fatturava poco meno di 200 milioni di euro nel 2000 è arrivata a quasi un miliardo di fatturato. A ogni passaggio di mano però il debito è salito, fino a schiacciare il gruppo e farlo affondare.

A disastro compiuto, Ferretti e la Royal Bank of Scotland che si è trovata in mano la patata bollente dopo aver finanziato il fondo Candover nell’ultima acquisizione a leva, non ha trovato di meglio che cedere il gruppo ai cinesi dello Shandong heavy industry group (Shig). La bandiera della Repubblica cinese sventolerà sulle barche italiane, grazie a un accordo raggiunto con i creditori, per un costo complessivo di 374 milioni di euro – di cui 178 milioni in investimenti e 196 milioni per il finanziamento del debito.

A parte la retorica la storia di Ferretti è esemplare su come la finanza abbia fatto perdere la sensibilità per gli obiettivi industriali. Tutti i grandi advisor bancari hanno messo le mani su Ferretti, portando a casa laute commissioni. Da Mediobanca a Goldman Sachs, da Merrilll Lynch a Lazard, da Rothschild a Citigroup. E chi di volta in volta vendeva ha sempre incassato laute plusvalenze.

E così fatto, un Cantiere con la storia e la tradizione di Ferretti scompare.

Vogliamo tornare indietro nel tempo e considerare la natura delle barche costruite da Ferretti, come l’azienda fosse intrisa dell’italianità che la distingueva nel mondo e come adesso non sia più niente.

Per me un vero peccato !

Ferretti nasce dal mondo dell’auto come concessionari, poi diventando importatori della Chris Craft, erano gli anni 70.

Anni in cui si produceva e si vendeva un po di tutto e la Ferretti vara il suo primo yacht a vela e motore di 10 metri. Un successo che continuerà fino agli anni 90, verranno prodotti anche yacht a vela tipo motorsailer come il Ferretti 53 Altura disegnato da Sciomachen.

Nel 1975 viene inaugurato il cantiere di San Giovanni in Marignano, importante centro produttivo altamente all’avanguardia. Visto il grande successo delle imbarcazioni Ferretti, i fratelli Ferretti decidono di abbandonare le automobili per impegnarsi interamente nel mondo della nautica. Norberto Ferretti segue l’aspetto progettuale e di produzione, mentre il fratello Alessandro si occupa della parte commerciale.

Un’azienda italiana sana che firmava e produceva barche di grande stile.

Nel 1982 Ferretti presenta la prima barca solo a motore e inizia a realizzare imbarcazioni di tipo sport fisherman, open e flybridge.

I fratelli Ferretti decidono poi di diminuire gradualmente la produzione di motorsailer e di puntare in maniera più decisa sulle imbarcazioni a motore. Si tratta di una decisione di grande lungimiranza, destinata ad avere un grande successo. Ferretti  presenta diversi modelli che vengono riconosciuti e apprezzati non solo in Italia ma anche in tutta Europa per l’alta qualità del prodotto, l’esclusività del design e la serietà del servizio.

Nel 1987 Ferretti inaugura i nuovi Cantieri della Ferretti a Forlì – tuttora sede principale della holding Ferretti – e che nella stagione 87/88 arrivano già a produrre e commercializzare oltre 100 imbarcazioni.

La ricerca di sinergie nell’area della tecnologia avanzata porta nel 1989 alla nascita della Divisione Engineering, centro di ricerca specializzato nella progettazione di nuove imbarcazioni di serie e nella ricerca di nuovi materiali, e segna l’ingresso nel settore delle gare Offshore. L’attività, che vede direttamente coinvolto Norberto Ferretti in veste di driver e che porterà alle vittorie del Campionato Mondiale Offshore Classe 1 nel 1994 e nel 1997 e di quello europeo nel 1995 e 1997, consente alla Società di trasferire i risultati della ricerca tecnologica condotta per le competizioni sportive alla produzione di serie.

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Nei primi anni ‘90 Ferretti si afferma come una tra le aziende leader nella produzione di imbarcazioni flybridge sino a 25 metri.

L’ampliamento della gamma e i successi sportivi favoriscono il processo di internazionalizzazione del gruppo Ferretti. Nel 1993, infatti, viene fondata Ferretti of America, Inc., attiva nella commercializzazione di motor yacht negli USA, Canada, Messico, Venezuela e nell’area caraibica. Ferretti of America si affianca alla rete commerciale già presente in Grecia, Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna, rendendo sempre più consistente l’incidenza delle vendite di Ferretti all’estero.

Nel 1994 Ferretti avvia un processo di commercializzazione su scala mondiale attraverso la creazione di una rete strategica di dealer al di fuori dell’Europa.

A partire dalla seconda metà degli anni ‘90, anche a seguito dell’ingresso nel capitale di investitori istituzionali, viene avviata una strategia di espansione per linee esterne tramite acquisizioni mirate di società produttrici di imbarcazioni a motore attive nell’alto di gamma.

Nel 1996 Ferretti inizia ad operare nel segmento degli yacht con flybridge in vetroresina dai 28 ai 40 metri attraverso Custom Line S.p.A.

Dal 2000 in poi è tutta una rincorsa di acquisizioni e di operazioni finanziarie che poco hanno a che vedere con lo spirito iniziale. La fine è storia dei nostri giorni e ringraziamo i cinesi se non si è fatto un bel crak…!

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