Cantieri Sanlorenzo orgoglio italiano

Parlare del Cantiere Sanlorenzo come di un’eccellenza italiana appare cosa scontata.

Forse però non tutti conoscono storia e sviluppo di questo grande cantiere.

Quando vengo incaricato di periziare un Sanlorenzo sono in genere contento e nello stesso tempo incuriosito. Contento perchè consapevole di ispezionare una barca sicuramente bella e probabilmente anche ben curata, ma soprattutto incuriosito perchè certo di trovare, in una costruzione razionale, marina, affidabile, facile da controllare, anche soluzioni all’avanguardia e molta tecnologia avanzata.

Le essenze e i materiali impiegati su questi yachts sono solo i migliori, così come tutti i componenti e gli accessori nautici utilizzati.
Per scafi e strutture vengono da sempre impiegati i materiali più idonei, seguendo nel tempo l’evoluzione dei metodi costruttivi, passando dal nobile legno dei primi scafi, alla vetroresina, all’alluminio e l’acciaio per le grandi navi di oggi.

La storia del Cantiere vede la prima barca costruita, a Viareggio nel 1958, ad opera di Giovanni Jannetti.

Sono barche costruite in legno e di piccola taglia, in quel periodo infatti possedere una barca non era cosa da tutti e le misure massime richieste in genere erano intorno ai 12 metri.

L’utilizzo stesso della barca in quei tempi era limitato solo a brevi crociere estive o spesso addirittura ad uscite giornaliere, le barche non avevano caratteristiche d’altura e non offrivano i grandi spazi a cui siamo oggi abituati.
Erano barche molto curate esteticamente, molto belle, con particolari e rifiniture davvero di pregio.

Per trent’anni il Cantiere costruisce e si afferma sul mercato grazie all’eleganza dei suoi scafi e alla loro robustezza e affidabilità.
Ancora oggi troviamo numerosi Sanlorenzo in legno che navigano e fanno bella mostra nei porti.

Nel 1985 nasce il primo Sanlorenzo in vetroresina, il SL 57.
Grazie alla vetroresina, che agevola costi e manutenzioni, si espande l’intero mercato nautico.
Diventa più facile possedere una barca e quindi mantenerla, le barche si trasformano in ville al mare e l’armatore si orienta sempre più verso barche grandi e spaziose, si trascorre a bordo con tutta la famiglia l‘intera vacanza estiva.

La produzione generale della cantieristica italiana si sviluppa vertiginosamente, aumentano i modelli proposti e aumentano i cantieri che producono barche di media grandezza. Aumentano i numeri di produzione e gli armatori appassionati.

Sanlorenzo arriva a produrre nel 1995 il primo SL 100, trenta metri di eleganza pura, adatta a navigare e a trascorrere a bordo anche lunghi periodi in piena autonomia.

Per contenere la concorrenza e conquistare la fiducia dei suoi armatori Sanlorenzo continua a offrire imbarcazioni tecnologicamente avanzate, ben costruite, e personalizzabili secondo le esigenze del cliente. Questo porta a un costo maggiore di produzione ma il prodotto finale non teme confronti e la scelta del Cantiere si dimostra vincente.

Con il lancio del SL 100 il cantiere entra di diritto nel mondo dei grandi megayachts.

Nel 1999 si sposta la produzione ad Ameglia e nel 2005 Massimo Perotti acquisisce la quota maggioritaria del Cantiere Navale Sanlorenzo da Giovanni Jannetti.
Diventa Sanlorenzo Spa e sotto l’attuale guida di Perotti il cantiere diventa il terzo produttore al mondo di yachts sopra i 24 metri.

Viene aperta la divisione di Viareggio dove sono pensati e costruiti i primi SD 92 e  40 Alloy.

Oggi navigare su una di queste navi da diporto è diventato davvero esclusivo e confortevole, parliamo di yacht adatti a fronteggiare il mare in qualsiasi condizione e di un confort che forse nemmeno a casa troviamo. Un modo di vivere il mare che fino a pochi anni fa era sconosciuto.

La produzione attuale prevede varie linee di yachts e megayachts che abbracciano una filosofia differente d’utilizzo, per incontrare il favore anche dell’armatore più esigente, partendo dal SL 62 piedi in vetroresina, si arriva al 62 metri in acciaio.

Come non essere fieri di questa realtà italiana ?

L’unica cosa da sperare è che italiana resti, infatti anche qui abbiamo assistito all’entrata prepotente di capitali cinesi, come successo purtroppo in altri nostri cantieri: Ferretti e Dalla Pietà per esempio.
Il gruppo Sundiro Holding, società quotata alla borsa di Shenzen che produce in Cina motocicli su licenza di Honda, ha firmato un accordo col Cantiere che permetterà di produrre in Cina barche dai 10 ai 20 metri di lunghezza e di vendere sul mercato cinese le imbarcazioni dai 22 ai 62 metri prodotte interamente in Italia, presso i tre siti produttivi Sanlorenzo di La Spezia, Viareggio e Massa Carrara.
L’accordo tra Sanlorenzo Spa e Sundiro Holding prevede un aumento di capitale del valore di 30 milioni di euro, sottoscritto in parte da Sundiro ed in parte dai soci di Sanlorenzo, che non intaccherà però la maggioranza italiana, per ora. L’accordo siglato da Sanlorenzo prevede diversi step di sviluppo: joint venture cinese a maggioranza di Sundiro che si chiamerà Sundiro-Sanlorenzo yacht manufacturing Co. è uno di questi.

Speriamo che non si cambi troppo però … ! Perché l’accordo previsto con maxi aumento di capitale verrà si in parte sottoscritto anche dai soci italiani, per conservare la maggioranza del capitale, ma fino a quando ? Sundiro è un colosso da 2 miliardi di euro di fatturato con 4700 dipendenti !
Non sono pochi i critici di questa prospettiva, rilevando che le imbarcazioni fino ai 20 metri rappresentano il 40% della produzione totale: e l’accordo San Lorenzo – Sundiro produrrà un forte attacco competitivo proprio in questo segmento perché la joint-venture a maggioranza cinese, che verrà costituita in Cina, produrrà in Cina barche di questa fascia e godrà quindi di condizioni competitive estremamente vantaggiose e in più sfrutterà il know how italiano apportato da San Lorenzo.

Guardando ” lontano” non c’è di che stare troppo tranquilli…