Barche in legno

In genere quando sentiamo parlare di barche in legno pensiamo a quelle d’epoca, immaginiamo mitici velieri o navette tutte ottoni e coppali da lucidare, invece esistono categorie di yachts in legno che nulla hanno a che fare con tutto questo.

Ancora oggi infatti si costruiscono barche in legno, esistono rinomati cantieri che ancora preferiscono questo materiale naturale per la produzione dei loro yacht da diporto.

Nel mercato dell’usato sono presenti diversi esemplari, soprattutto a motore, costruiti intorno agli anni 80/90 e anche più recenti, che  grazie ad una buona manutenzione si trovano in ottime condizioni di conservazione.

Bisogna considerare che il metodo costruttivo è anche molto cambiato, modernizzato,  e grazie ai nuovi prodotti epossidici e siliconici si ottengono ottimi risultati nei manufatti in legno. Anzi se vogliamo dirla tutta una costruzione nuova, magari eseguita in lamellare e resina epossidica, risulta di gran lunga superiore della semplice vetroresina e inoltre non necessita di manutenzioni particolari e dura più a lungo nel tempo.

La tecnica del lamellare infatti consegna uno scafo che per manutenzione è paragonabile a quello in plastica ma offre maggiori doti di isolamento termico e di rifiniture interne, inoltre unito al carbonio permette di ottenere scafi molto robusti e leggeri.

Ma il lamellare ha un difetto: il prezzo. Infatti costa molto fare una barca in lamellare piuttosto che in plastica e questo è il motivo dello suo scarso utilizzo.

Un buon compromesso si ottiene invece con scafi costruiti in compensato marino, ci sono tanti cantieri italiani che lo utilizzano e che lo utilizzavano, penso a Canados, Sanlorenzo, Castagnola, Alalunga, Cantieri di Pisa e tanti altri ancora, spesso mi trovo a periziare barche di questi cantieri e mi sorprendo per la bellezza di questi scafi. Se poi si ha la fortuna di incappare su barche tenute da vecchi marinai allora il risultato è sicuro e troveremo una barca bella, robusta, elegante, e sana come non mai.

Ho periziato recentemente un Alalunga Spertini 19 del 1978, una barca con l’opera viva completamente rifatta, gli interni perfetti con pavimenti in parquet con disegni intarsiati, impianti costantemente rinnovati, motori con 200 ore, una sala macchine che sembrava una sala operatoria tanto era pulita, particolari che difficilmente si ritrovano nelle recenti costruzioni, una barca magnifica venduta ad un prezzo ridicolo. Il mercato non segue più queste barche e spesso si trovano nei cantieri in attesa di un compratore che se furbo si porterà via un oggetto unico a prezzi bassissimi.

Sala macchine Alalunga del 1978

Una sala macchine dove si può mangiare dentro…!!! La barca è stata venduta a 100.000 €.

Altro capitolo merita invece una barca storica come il Baglietto che tutti sicuramente conoscono almeno di nome e dall’indiscutibile fascino. Si trovano da sistemare o già perfettamente restaurati, i prezzi sono convenienti in entrambi i casi. Su queste barche si trovano delle vere sculture d’artigianato, il sistema di chiusura dei finestrini, le maniglie delle porte, la rubinetteria e le luci, tutti oggetti fatti a mano magari per quell’unica barca  e che nessun cantiere oserebbe più inserire nella sua produzione, pena una barca costosissima…!!

Doccia sul ponte di un Baglietto

Queste barche meritano più attenzione e bisogna sopratutto considerare che è possibile risanarle e mantenerle senza grossi problemi, esistono ormai tecniche innovative che permettono di ottenere riparazioni durature nel tempo e senza i vecchi vincoli del dover tenere in acqua la barca, oggi a tutti gli effetti potremo utilizzare uno scafo in legno esattamente come se fosse fatto in plastica.

Con prezzi molto bassi si comprano barche intorno ai 20 metri che ci regaleranno confort e sicurezza oltre che un esclusivo stile per andare in mare. L’armatore furbo saprà approfittarne…